mercoledì 18 giugno 2014

Muriel Barbery - L'eleganza del riccio



Credo di aver trovato il libro della mia vita.
Credo di aver afferrato tante di quelle emozioni in una volta sola, da non poter credere il contrario.
Al 7 di rue de Grenelle, Parigi, le vite di due donne mi hanno sedotta e frastornata.

Renée e Paloma. La prima, una donna di passa cinquant'anni, vedova e portinaia. Di quelle che ai più, passano come rozze e ignoranti, indegne perfino di un saluto o di uno sguardo sincero. La seconda invece è una bambina, dodici anni e già consapevole di tutto il marcio del mondo. Dotata di un'intelligenza sorprendente ma al tempo stesso, rassegnata dinanzi a un universo di uomini e donne ormai condannati alla "boccia dei pesci rossi", alla fine. Sull'orlo di un tragico epilogo inevitabile, nemmeno lei, può dirsi salva. Ecco perché la piccola Paloma ha deciso di togliersi la vita il giorno del suo tredicesimo compleanno. Prima però, ha bisogno di scrivere qualcosa della sua vita. Pensieri profondi e i più bei movimenti del mondo. 
Tra la recita forzata della portinaia e quella della ragazzina, si colloca poi il fuoco salvifico di un uomo misterioso e affascinante. L'unico in grado di vedere le persone per quello che realmente sono.
Monsieur Ozu.

Il palazzo elegante in rue de Grenelle, con tutti i suoi ricchi condomini, altro non è che la cartina al tornasole di una società malata. All'interno di questo mondo dall'aspetto impeccabile, dove tutti hanno un doppione di tutto, e dove nulla somigli più alla coscienza umana, non può certo concepirsi l'idea di una donna di umili origini che legga Marx o peggio ancora L'ideologia tedesca. Figuriamoci. Non è che una donna legga tanto per il piacere di farlo, per innalzare lo spirito o "sciocchezze" simili. Le mire sono ben altre, e quasi sempre pericolose. Questo è ciò che direbbe un borghese come tanti.
Renée invece è la prova vivente che tutto questo comune "credo", riporti nel Medioevo gli uomini e costringa gli "eversivi" a un piano di vita alternativo. Renée, così come la sua piccola "anima gemella" Paloma, è costretta a vivere nei panni di un ruolo completamente opposto alla sua natura. Ormai stanca di cercare l'integrazione in un mondo incapace di darle nulla o più di un "si preoccupi piuttosto di dare l'acqua alle piante", la portinaia vive le sue giornate combattendo la noia e l'indifferenza a suon di perle appena sussurrate, di filosofia e letteratura, di Arte e di vita.

Silenziosamente il lettore diventa parte di quella vita segreta e appena accennata. Di quella bellezza che, come si affaccia al di là delle pagine, provoca il più bel movimento dell'universo. Il tempo si dilata e la vita ti offre il tuo momento propizio (il kairòs). Ed ecco che un libro diventa il "tuo" libro. Avviene la magia, il miracolo della Letteratura, della bellezza custodita dal respiro che un'emozione sincera sa afferrare.
Provare a spiegare la ragione che ti ha spinto a scegliere "questo", come il libro della tua vita, è certamente difficile. L'eleganza del riccio fino a un mese fa, era solamente il desiderio di prolungare un viaggio di tre giorni a Parigi, con la speranza che io continuassi ad amare l'aria che respiravo attorno a me, immaginandomi ancora di camminare sui tetti, lungo rue de Rochechouart. 
Nulla avviene mai per caso, io ci credo davvero.
Muriel Barbery, l'autrice del libro, è una docente di Filosofia. Difficile non averci pensato durante la lettura.
La bellezza di un romanzo a volte risiede in un concetto di eleganza che, più che far pensare a gingilli e ghirigori di ogni sfarzo, riporti l'anima di chi legge, in pace con il mondo e con sé stessi. Come se ad un tratto la bellezza si poggiasse su di noi, delicatamente, e ci offrisse un'infinità di prospettive, tutte diverse, tutte avvincenti. Dolorose alcune, altre entusiasmanti e zuppe di felicità.

Forse mi verrebbe più naturale dire che, L'eleganza del riccio è il mio libro, poiché dopo ogni piccolo passo in avanti, girando pagina, io mi sentivo più completa. Ed era una crescita impercettibile, comprensibile solamente nei momenti in cui mi sembrava di sedermi e avere davanti a me una donna trasandata ma piena di bellezza da dispensare. 
E così beviamo del tè insieme, parlando di Blade Runner, del cinema di Ozu e dei primi film di Wim Wenders. Sentiamo che nulla potrebbe rendere questo momento tanto intenso, tanto "nostro", se non questa gioia condivisa, dentro tutto ciò che affascina e mette in moto il cuore, la curiosità clandestina che piano piano disegna il nostro mondo. Un mondo che deve rimanere segreto, lontano dagli sguardi indiscreti e perfidi della gente. 

"Questi attimi in cui si rivela la trama della nostra esistenza, attraverso la forza di un rituale che rinnoveremo con un piacere accresciuto dall'infrazione, sono parentesi magiche che gonfiano il cuore di commozione, perché all'improvviso il tempo è stato fecondato, in modo fugace ma intenso, da un po' di eternità".
(Pag 83)

Questa è la delicatezza e l'eterna bellezza del romanzo della Barbery. Leggiadro e deciso al tempo stesso, come i passi delle donne giapponesi che entrano nelle loro case, delicatamente. E delicatamente aprono quelle porte scorrevoli in grado di lasciare intatta la bellezza di una stanza illuminata dal sole, senza andare ad alterare la prospettiva, il senso più profondo. L'eleganza del riccio ti entra dentro con questa stessa delicatezza. Penso al rumore di un petalo di rosa che cade e a come il ricordo di una camelia possa salvare una vita. Penso tante cose insieme, e ho voglia di continuare a fare mio, tutto ciò che Renéè, nelle sue appassionate lezioni impartite a se stessa, ha saputo mettere a disposizione di chiunque ne avesse sentito il bisogno. Continuerò a leggere libri come se dovessi nascondermi al mondo, rendendo ogni pagina letta un atto rivoluzionario. Continuerò così, rubando agli attimi tutta la loro bellezza, cercando la mia pace, le mie parentesi di tempo fecondato dall'eternità. 
Un sempre nel mai.
Sì, è proprio così, un sempre nel mai.


4 commenti:

  1. L'ennesimo libro che mi son privato causa visione del film, un rimpianto che mi perseguita dalla trilogia di Stieg Larsson. Purtroppo, per quanto legga tanto, sembra che non leggo mai abbastanza...

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  2. Ci credi che ho una fottutissima paura di vedere il film ora? Perché se me lo rovina "spaccotutto". ;-) Non è vero che non leggi abbastanza, anche se forse questo potrebbe valere per tutti, perché si tratta di un crescendo infinitesimale (oddio l'ho scritto bene?) XD E poi ho visto i tuoi ultimi acquisti librosi...=)

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  3. Renée rispecchia moltissimo me in questo periodo. Ho questo libro e non vedo l'ora di leggerlo, questa recensione cade a pennello! Nulla avviene per caso, non è forse vero? :)

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  4. Ciao Letizia, io ci credo davvero, nulla avviene per caso! =)
    Sai che un po' ti invidio che devi ancora leggerlo? ;-) Mi raccomando poi fammi sapere, anche io mi sono sentita "capita" dalle protagoniste, in molti passaggi. Alcune cose di noi non le conosciamo finché non ce le suggeriscono i libri. Quanto è vero! Buona lettura e a presto.

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